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Il Territorio
Una terra dura, che riesce a donare un tesoro inestimabile, ma solo a chi sa domarla
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Affascinante ed accogliente, Otranto è la città più orientale d’Italia, nota per le sue bellezze naturalistiche e per il suo patrimonio storico-artistico-monumentale.
Ricca di storia, la città è dominata dalla splendida Cattedrale con il suo mosaico pavimentale, la Basilica bizantina di San Pietro, il Castello Aragonese con le sue torri, i Bastioni e le Masserie fortificate.
Otranto è celebre nel mondo per gli avvenimenti del 1480, quando invasa dai Turchi fu completamente distrutta. Oltre alla morte di quasi tutti i suoi abitanti, 800 uomini furono decapitati per non aver rinnegato la fede cristiana. -
Il mare dalle acque limpide ed incontaminate offre un susseguirsi di insenature, scogliere alte e basse, grotte e baie suggestive, arenili di sabbia finissima circondati da pinete e da rigogliosa macchia mediterranea. Panorami incantevoli dove cielo e mare si fondono nell’azzurro turchino.
La Cattedrale dell’Annunziata fu consacrata nel 1088. Un tempo imponente dove si mescolano lo stile romanico e quello greco, il normanno e il rinascimentale. Il rosone esterno è di fattura gotica. Il portale è una costruzione postuma (1674). E’ divisa in 3 navate, separate da due file di 7 colonne ciascuna. In fondo alla navata destra ci si imbatte nella cappella dei martiri, che conserva la maggior parte delle reliquie dei beati martiri, decapitati dai Turchi nel 1480.
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I dipinti sparsi per tutta la Chiesa sono un’importante testimonianza lasciata dai bizantini. Il mosaico pavimentale è un’opera eccezionale, unica al mondo. E’ attribuito a Pantaleone, un sacerdote della vicina Abbazia di San Nicola di Casole, e fu realizzato dal 1163 al 1166.
Per chi ama le escursioni non dimenticate di visitare il colle dei martiri, l’ipogeo di Torre Pinta, i resti dell’Abbazia di San Nicola di Casole e la Torre del Serpente. Quest’ultima è il simbolo di Otranto, raffigurata con un serpente attorcigliato attorno ad essa. Una leggenda marinara narra che questo enorme serpente marino di notte uscisse dal mare per succhiare l’olio della Torre, togliendo così il punto di segnalazione ai naviganti che ignari degli acuminati scogli nei paraggi, si scagliavano o peggio affondavano, lasciando libero il mostro di divorare l’equipaggio.